Divina Commedia-Purgatorio, canto II-Rivisitazione

Era primavera (cinguettio di uccelli e rumore delle onde in sottofondo). Mentre il sole sorgeva, Dante e Virgilio arrivarono sulla spiaggia dell’isola del Purgatorio. Si sa, sulle spiagge pubbliche c’è sempre molta gente, meglio arrivare un po’ in anticipo. "O maestro, hai portato la crema solare?", chiese Dante;
"Sì Dantuccio, quella protezione massima, così non ti si spela il nasone! A proposito, hai preso l’ombrellone? E la pasta al forno? E la tracolla della Esso?"
"Ovviamente, o maestro!", esclamò l’Alighieri, che con fare sollecito iniziò a sistemare i salviettoni sulla sabbia, canticchiando una delle sue pesantissime canzoni della Vita Nova. Tuttavia si arrestò improvvisamente, osservando l’orizzonte, e subito chiese: "Maestro, vedo un puntino che sberluccica in lontananza. Che cazzo è?".
Virgilio si voltò a sua volta verso il mare, ma non vide niente ("O bischero d’un Dante, che fai, mi pigli per il culo?" fu la sua pacata risposta) e continuò a scavare sulla sabbia una meravigliosa pista per le sue amate biglie. Indispettito, Dante fissò con la massima attenzione il puntino luminoso, e constatò che si stava allargando: il puntino pian piano diventò una macchia, poi una figura indistinta, ed infine una sagoma ben precisa. Dante alzò gli occhi al cielo sbuffando: "Ecco che arrivano gli sbandati!".
Questa volta anche Virgilio non potè non vedere ciò che si stava avvicinando alla spiaggia: sul mare stava sfrecciando un motoscafo velocissimo, di ultima generazione, con a bordo varie persone. Alla guida, un giovanotto dai capelli biondi, vestito con uno smoking bianco D&G, dotato di Rayban e sigaretta tra le labbra; nei posti a sedere un branco di drogati, coperti da luridi stracci e dalla carnagione estremamente pallida, cantavano varie canzoni di Bob Marley, senza tuttavia seguire dei testi logici. Una scena piuttosto singolare.
"No, i drogati no! Di prima mattina, no! E adesso come faccio a giocare a biglie?" esclamò Virgilio, mentre il biondone faceva scendere i fantasmini, tornava sul motoscafo e ripartiva a razzo. "Non ti preoccupare, o maestro! A Firenze è pieno di barboni! E poi questi sono pure morti! Fidati, fa’ quello che faccio io e non ti accadrà niente!" assicurò Dante. Il gruppo di tossici si guardò per un po’ attorno, vagamente disorientato, e solo un dopo alcuni minuti si diresse verso la coppia di poeti. "Oh, fighetti" – esordì il caposbandato – "ci han detto che ci avrebbero portato in un posto spettacolare, pieno di erba e alcool, ma io qua vedo solo spiaggia. Non è che voi sapete per caso dov’è?". Dante, fece un passo avanti, e scandì le seguenti parole in perfetto accento calabrese: "Mi spiace, non ziamo di qui!". La marmaglia di tossici defunti sussurrò cose strane, finchè una voce emerse dal gruppo: "Oh grullo d’un Dante, va che ti ho riconosciuto! Vecchia canaglia che non sei altro!" Era la voce di Giucas Casella, amico di Dante, morto prematuramente per overdose. "Oh Giucas, adesso arrivi? Hai trovato coda al molo?" domandò premurosamente Dante. "Ma no, il fatto è che fanno selezione! Come all’Hollywood! C’era il biondone che ci ha portato qua che continuava a ricevere ordini via auricolare, e ci faceva ‘Tu sì, tu no’ a seconda di quello che gli diceva Il Boss. Quello in alto, intendo. Finalmente stamattina mi hanno preso ed eccomi qua! Ma su, non pensiamoci, e cantiamo la nostra canzone, come ai bei tempi!".
E fu così che Dante intonò "No Woman, No Cry", seguito a ruota da un commosso Virgilio, e poi da Casella e tutti gli altri sbandati. Qualcuno cercò di fare l’effetto-accendini, come al Live@Kingston del ’76, ma gli sbandati non riuscivano ad afferrare un emerita minchia, sicchè desistettero e si limitarono a cantare a squarciagola. A circa metà della canzone, un vecchiaccio spuntò fuori dal nulla con una doppietta in mano, sparando in cielo e gridando: "Balordi! Sono le sei di mattina, cosa cazzo fate in giro a quest’ora? Andate a dormire sotto i ponti! Barboni!". E fu così che Catone fece scappare la brigata di delinquenti, Dante e Virgilio ("E le mie biglie? Fammi prendere le biglie!") compresi.

Per la fonte originale, cliccate qui.

Rivisitazione elaborata stamattina, tra le 9 e le 9.40, durante l’ora di Divina Commedia.

Alla prossima.

6 pensieri riguardo “Divina Commedia-Purgatorio, canto II-Rivisitazione

  1. ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah

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    strabello! 🙂 complimenti vivissimi….mi piace davvero come scrivi! (vedi raccontini di Parigi ;))

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  2. così la leggerebbero tutti la divina mi sa.. XD
    ti ho salutato massimino ^.^
    grazie x avermi fatto sorridere in qsta giornata di intenso studio..
    ciao lavinia:*:*

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  3. Non posso far altro k aggregarmi a farti i complimenti!!!!veramente bella!!!!!!!
    Silvia                                                            
     

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