Questa sera si gioca la prima semifinale di Euro 2016, ma il nostro Zeus ha preferito dedicarsi ai grandi assenti della competizione. Un nome svetta su tutti, quello di Karim Benzema.
KARIM BENZEMA – UNA NE PENSA, CENTO NE FA
Noi di (N)Euro Team 2016 abbiamo un santino nel cuore ed è lui: il grande “Benza” Benzema! Noi abbiamo una stella polare tratta da un detto americano: “Cosa farebbe Benzema al tuo posto?”.
Semplice: ti ricatterebbe cercando di fregarti tutti i soldi.
Perciò, ci si chiede, perché non portarlo all’Europeo? Soprattutto dopo che, beccato con le mani nella marmellata altrui, si è difeso dicendo che la nazionale francese è razzista.
Non per fare il segnalatore dell’ovvio, ma la Francia, spannometricamente, non mi sembra proprio la nazionale più ariana sulla faccia del globo terracqueo. Questo significa che: a) Benzema spara cagate; b) Benzema spara cagate; c) Benzema è un cazzaro e gli si perdona questo ed altro… ma, in fin dei conti, spara cagate.
Scegliete voi la risposta.

Oltre al nostro idolo Benza, manca anche il bruttissimo Ribery (uno che dopo gli ultimi Mondiali ha sbattuto il pugno sul tavolo dicendo “non chiamatemi più!”… e il CT l’ha accontentato) e il suo amico Valbuena (altro vecchio dimmerda e oggetto del ricatto del Benza).
Non potendo infierire sugli infortunati, cosa che fa brutto, ecco che ci si chiede: ma con un Europeo così loffio e noioso, in cui metà del tabellone era infarcito di squadre sbadate e dove il Portogallo è arrivato in semifinale (!!!!) senza mai vincere una partita nei 90′ regolamentari… cosa avrebbero fatto formazioni come l’Olanda o una Grecia a caso?
Io posso anche apprezzare il gyros e i Rotting Christ, ma la Grecia non sforna un giocatore decente da epoche immemori. L’ultimo, penso, era Achille Pié Veloce… dopo quello, non c’è stato un atleta decente (sì, crocefiggetemi). Stesso discorso si può fare della Danimarca, che è da epoche immemori che non sforna un fuoriclasse che sia uno. Ditemi: cosa farebbe Benzema al loro posto?
L’Olanda è fuori a coltivar tulipani e fumarsi cannoni grandi quanto i mulini a vento, cosa che ci ha privato della vista del giovane-vecchio Robben (e della sua classica finta a rientrare – sono anni e anni che la fa e tutti ci cascano… bravo lui o minchioni gli altri?) e della compagnia talentuosa in maglia oranjie.
A me manca anche la Finlandia, ad essere onesti. Sono un vecchio romantico e mi diverte sempre sentire il nome di Litmanen, anche se ormai è all’ospizio a contare i fegati gettati in alcool (da vero finlandese).
Anche l’Italia ha i suoi grandi assenti: Belotti avrebbe fatto più gol del trio El Sharaawy, Zaza e Immobile messi insieme? Balotelli avrebbe aggiunto il fattore “inutile arroganza” alla nazionale? Totti avrebbe giocato meglio nei due minuti di tempo concessi al Faraone? Domande senza risposta, ma una cosa è certa (ed esula dal Tottismo, la religione che segue Er Pupone): un rigore a fresco, il vecchio, l’avrebbe azzeccato. C’è poco da fare.
Ma in questi Europei, oltre al Benza che ci manca da morire, è venuta meno l’allegria portata dalle nazionali africane. Voi direte: sono Europei. Filosofi del calcio andate a cagare.

Le nazionali africane uniscono tutti, perché sai che non vinceranno mai una fava e saranno accompagnate dalla “supponenza bianca europea” che dirà “corrono, hanno il fisico ma non hanno disciplina tattica” (almeno finché non pigliano a badilate una nazionale del Vecchio Continente e allora incomincia il razzismo espresso – Benza docet).
Ma soprattutto manca una nazionale che, come premio vittoria, regala TROIONI come se piovesse. Ragazzi, i premi vittoria nei mondiali sudafricani erano PUTTANONI enormi con un totale di malattie veneree pro-capite da far felici tutti i dittatori del mondo.
La nuova frontiera della guerra batteriologica.
Poi la gente si chiede perché Doumbia non ha giocato bene dopo le partite in Africa.
E allora ditemi voi: cosa avrebbe fatto Benzema al loro posto?
(Zeus)

